COLORE

Dedalo è il titolo di questa recente ricerca di Nicola Lorusso, fotografo italiano che da anni vive in Messico: un lavoro che non può dirsi semplicemente dedicato al paesaggio ma, invece, pare magicamente costruito sull’apparizione di improvvisi colori nel paesaggio, in forma di segni, forme, tracce, figure.

Fotografare a colori è diverso da fotografare i colori, cioè saper leggere quanto i colori possano diventare protagonisti dell’immagine, determinandone il senso.

Ci piace immaginare che in queste fotografie un po’ pazze e misteriose gruppi di colori siano entrati nelle inquadrature scegliendo da sé dei segni in cui collocarsi, segni preesistenti, pronti per essere colorati: proprio come quando negli album per bambini si dispone di un disegno da colorare. La bocca di un volto scolorito, esangue, quasi in bianco e nero, è colorata di un rosso intenso; sassi e tronchi degli alberi sono stati dipinti; palloncini, festoni, segnaletica diventano presenze di colore autonome nell’immagine.

Chi ha colorato tutto questo? Qualche land artista che si aggira nel vasto paesaggio messicano? Gli organizzatori di una festa? Semplicemente gli addetti alla sistemazione della segnaletica stradale? Nicola Lorusso stesso, il quale prima di scattare ha allestito la scena?

Queste immagini dimostrano quanto la fotografia sia davvero una sorta di ready made, di prelievo dunque di pezzi di realtà che, staccati dal contesto, rinascono nel loro significato e suonano in modo nuovo. In questo caso il nuovo suono è quello, affascinante e curioso, del colore che prende corpo e si installa nell’immagine.

multiverso

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