È la velocità l’aspetto più sorprendente del cambiamento che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e che ci sta allontanando dalle collaudate forme di convivenza, partecipazione e condivisione. Lo stile di vita personale e i contesti collettivi sentono l’impulso di un’accelerazione costante, ma anche gli apparati istituzionali faticano a mantenere la loro originaria capacità generativa di cooperazione e consolidamento dei pilastri della democrazia. Il kit in dotazione all’abitante della Terra si sta così aggiornando e sono le tecnologie di ultima generazione a occupare la scena: intelligenze artificiali, robotica, mondi virtuali. Percorrendo questo numero di Multiverso il prefisso trans- assume forme differenti alla ricerca di un suo completamento. Viene quindi declinato in discipline pronte a misurarsi con la crisi ecologica, le nuove frontiere fisiche e simboliche, le fratture demografiche e generazionali, le nuove identità, la ridistribuzione delle risorse, le contraddizioni e le tensioni interne al mondo globalizzato.

Scambio di voci tra

GIOVANNI BONIOLO e SILVIO GARATTINI

Tra i fattori che stanno a monte di molte patologie ci sono determinanti di carattere sociale e mancata prevenzione. Quali sono questi determinanti? Quali sono le strategie di prevenzione?

La recente esperienza della pandemia ha fatto emergere implicazioni su ricerca medica, diritto alla salute, etica ed equa assistenza. Sia dal punto di vista politico che da parte dei cittadini, disorientati rispetto a un sistema sanitario che sta cambiando, c’è la necessità di una riflessione su come devono essere distribuite le risorse, sul ruolo della medicina e sui meccanismi di decisione relativi al diritto di cura.

(Dall'incontro coordinato da Francesco Curcio con Giovanni Boniolo e Silvio Garattini, festival Collega-menti)

Scambio di voci tra

ADRIANO ZAMPERINI e MARCO DERIU

Non è possibile scegliere un’alternativa se prima non la si è immaginata. La crisi ecologica è correlata a una crisi della nostra capacità ideativa? Che cosa significa pensare oltre l’esistente?

Il dibattito sulla transizione ecologica si concentra molto sull’individuazione di soluzioni che consentano di conservare lo status quo in tema di consumi, di mantenere il modello attuale attraverso il reperimento di nuove materie prime, nuove fonti di approvvigionamento energetico. In questo progetto, ciò che sembra mancare è proprio la transizione culturale, ossia una riflessione sulla capacità di immaginare una possibile alternativa.

(Dall'incontro coordinato da Silvia Bolognini con Marco Deriu e Adriano Zamperini, festival Collega-menti)

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