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La fotografia nell’arte e nella società contemporanea. Incontro con Roberta Valtorta
«Forse siamo davvero di fronte a un nuovo modo di comunicare, non strutturato, né organizzato e né soggetto alle regole alle quali ci siamo abituati nei secoli. Quello che ha fatto la fotografia fino a vent’anni fa non è altro che la continuazione di quello che faceva l’arte precedente, salvo episodi. Adesso, invece, c’è una reale spaccatura, c’è la possibilità di parlare attraverso l’immagine continuamente, in ogni luogo, condividendo ogni tipo di comunicazione, utilizzando l’immagine in ogni modo, rilanciandola in tutte le vesti. È un fenomeno tutto nuovo, sconcertante. Non so se riusciremo a costruire un nuovo alfabeto, sicuramente il rischio di annegare in questo mare c’è. Non penso nemmeno che si possano utilizzare le regole che abbiamo studiato per capire le immagini, c’è davvero la necessità di un’altra dimensione per analizzare il fenomeno». Questo un passaggio dell’incontro che ‘Multiverso’ ha avuto con Roberta Valtorta, direttrice del Museo di Fotografia Contemporanea (Villa Ghirlanda, Cinisello Balsamo) e nostra collaboratrice fin dagli inizi. È stata l’occasione per parlare non solo dello stato attuale della fotografia, ma di quello generale dell’arte. Una delle condizioni di partenza di ogni processo creativo per costruire qualcosa di nuovo è quello di riuscire a liberarsi di tutte le immagini già viste e di tutto ciò che è già stato fatto. Nella cultura di oggi, definita del remix per i continui accumuli, rimandi e contaminazioni, la situazione si presenta sempre più complessa e le troppe immagini, affollate di saperi e stereotipi, rischiano di allontanarci dall’essenza delle cose e da una cultura del progetto. E in un periodo di crisi, anche del significato del termine cultura, cosa si può fare per evitare la scomparsa della fotografia come bene e patrimonio pubblico? Qual è, oggi, il posto della fotografia? La fotografia, come ogni arte, cambia con il passare del tempo, chi è oggi il fotografo? Gli altri quesiti posti a Roberta Valtorta hanno riguardato l’attualità della fotografia: il suo rapporto con il mercato, con la rappresentazione della sofferenza e del dolore, con la memoria e infine con il copyright e il diritto d’autore.