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Le inchieste che fanno la storia. Incontro con Fabrizio Gatti

È da molti anni che si parla di crisi del giornalismo d’inchiesta, facendone risalire le cause chi a un clima di censura, di bavaglio e di mancanza di libertà e chi alle difficoltà economiche in cui si trovano, sempre di più invischiati, quotidiani, riviste, radio e televisione. Sta di fatto che è sempre più raro trovare giornalisti che sfidano le situazioni più difficili per raccontarci verità nascoste che solo grazie a loro veniamo a sapere. Fabrizio Gatti appartiene a quel genere di inviati che, con le loro inchieste, sono riusciti a farci vedere un mondo per lo più sconosciuto o sempre più edulcorato da un’informazione addomesticata. Dai reportage sulla sanità a quelli sugli appalti pubblici, dalle denunce per smascherare lo sfruttamento criminale del lavoro a quelle sulla disumanità dei viaggi della speranza dei clandestini e delle incredibili condizioni degli immigrati irregolari rinchiusi nei centri di identificazione ed espulsione: sempre in prima persona e in prima linea, sotto falso nome e più volte rinchiuso dietro le sbarre.

L'incontro con Fabrizio Gatti si è tenuto a 'vicino/lontano' il 17 maggio 2008, con la partecipazione di Pierluigi Di Piazza, Loris De Filippi e Gianpaolo Carbonetto. Riprese video Kuva.

FABRIZIO GATTI

Fabrizio Gatti, inviato del settimanale "L’Espresso", deve la sua notorietà alle numerose inchieste condotte sotto copertura. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso premio giornalistico dell’Unione Europea (Journalist Award) e, nel 2008, il Premio Terzani. È autore di 'Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini' (Rizzoli-BUR, Milano 2008).