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Perché si racconta? Incontro con Vinicio Capossela
Miti, leggende, favole, filastrocche, ninnenanne, canzoni: sono tanti i modi di raccontare e di raccontarci. Il racconto accomuna tutti, piccoli e grandi, in ogni latitudine; si racconta sempre, a partire da quella che è stata la nostra giornata, riportando cosa ci è successo o qualcosa che si è visto o ascoltato. Raccontare storie non è solo questione di parole, ma è anche mettere insieme immagini, musica, gesti, emozioni in una trama da cui viene fuori un tessuto che connette le persone tra loro e in cui ciascuno entra e trova il suo filo. L’esperienza del racconto inizia da bambini, quando si entra in relazione con i tanti mondi della fantasia e dell’immaginazione. Spesso, gli artisti, alcuni più di altri, riescono a creare un contatto con il nostro immaginario attraverso le atmosfere e le vicende delle storie che raccontano. Tra questi artisti rientra Vinicio Capossela che con il suo stile visionario e fiabesco, le sue ambientazioni ora malinconiche ora circensi, i suoi riferimenti alle più disparate storie popolari e intime è sicuramente uno dei più originali narratori del nostro tempo. In un incontro con gli studenti universitari, Capossela ha ‘raccontato’ cosa sia per lui il racconto, come lui racconta e come si racconta in musica.
L'incontro con Vinicio Capossela si è tenuto all'Università di Udine il 27 giugno 2011, con la presentazione di Davide Zoletto, in collaborazione con Ert (Ente regionale teatrale del Friuli Venezia Giulia), Euritmica-Udin&Jazz.2011 e il Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’.