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Sento dunque sono. Senso sociale e libertà individuale. Incontro con Ida Dominijanni e Adriano Zamperini

Chi si chiede più «che senso ha?». Come sta cambiando il rapporto tra noi e i nostri sensi? È cambiato il nostro modo di dare un senso al mondo? È tutto ormai regolato da un consenso che sta diventando sempre più unico? O esistono margini per un senso-altro? A partire da queste domande Sergia Adamo ha posto alcune questioni a Ida Dominijanni e Adriano Zamperini, entrambi presenti con un loro contributo nel numero di Multiverso dedicato a SENSO.
I due relatori hanno da sempre accompagnato i loro studi a una particolare attenzione a quanto succede nella realtà sociale e politica. Ida Dominijanni, tra le filosofe che hanno elaborato il pensiero della differenza sessuale, considera cruciale l’interazione tra l’ordine simbolico (quello a cui attiene la nostra interpretazione del mondo e il senso che gli diamo) e l’ordine sociale (ossia le modalità, le relazioni e gli istituti che da questa interpretazione prendono forma). Tra questi due ordini, un ruolo significativo è svolto dai nostri sensi: è attraverso di loro, infatti, che percepiamo il mondo, tanto che il nostro vivere in comune trova il suo punto di aggregazione in un tessuto sensoriale condiviso (fatto sì di razionalità, ma anche di sensi e di sensibilità). Uno scenario che può determinarsi sia dall’«alto», con la capacità del potere a omologare la sensorialità individuale e collettiva orientandone tutto ciò che è sensibile, visibile o dicibile, sia dal «basso», allorquando un nuovo sentire irrompe provocando la rottura dell’ordine costituito.
Ritroviamo tutte queste istanze anche in ‘Cittadinanza ferita’, il progetto che Adriano Zamperini ha avviato con Marialuisa Menegatto e che vuol attribuire e forse restituire alla parola ‘cittadinanza’ non solo la pienezza dei diritti civili e politici, ma soprattutto la dimensione inclusiva dell’affermazione e della dignità sia individuale che collettiva.

L'incontro con Ida Dominijanni e Adriano Zamperini, moderato da Sergia Adamo, si è tenuto a Udine, presso Casa Cavazzini, il 28 novembre 2015.

IDA DOMINIJANNI

Ida Dominijanni, giornalista e saggista, ha scritto a lungo per Il Manifesto e collabora con l’Internazionale; ha insegnato teoria femminista in università italiane e straniere. È stata research fellow presso la Cornell University di Ithaca, Stati Uniti.

ADRIANO ZAMPERINI

Adriano Zamperini, psicologo sociale, è docente di Psicologia della violenza, Psicologia del disagio sociale e Relazioni interpersonali all’Università di Padova, dove dirige il Master ‘Sicurezza urbana e contrasto alla violenza’. È autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, tra articoli apparsi su riviste, interventi congressuali, libri e saggi in volumi collettanei. Suoi recenti libri sono Cattive acque. Contaminazione ambientale e comunità violate, con Marialuisa Menegatto (Padova University Press, 2021) e Violenza invisibile. Anatomia dei disastri ambientali (Einaudi, 2023).

SERGIA ADAMO

Sergia Adamo insegna Letterature comparate e Teoria della letteratura all’Università di Trieste, dove coordina il Centro di ricerca per gli studi di genere. Ha tradotto Questione di genere (di J. Butler, Laterza 2017) e curato, tra gli altri: Non esiste solo il maschile. Teorie e pratiche per un linguaggio non discriminatorio da un punto di vista di genere (EUT 2019). Fa parte del comitato scientifico di vicino/lontano.