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L'uso politico della storia

Maltrattata e fraintesa, la storia è sempre più sotto l’attacco di chi è pronto a crearsi un passato di comodo pur di legittimare le proprie visioni del mondo. È così che una politica della memoria, perlopiù fatta con leggi dello Stato, contribuisce a distorcere quell’identità simbolica che dovrebbe comporre sia il nostro calendario civile che gli spazi pubblici che abitiamo. Date, ricorrenze, monumenti, targhe e nomi di strade non sono neutrali e dovrebbero rispondere alla domanda sul senso che vogliamo dare alla nostra comunità.

Libreria Tarantola, Udine, 4 febbraio 2023

DAVIDE CONTI

Davide Conti, storico, consulente della Procura di Bologna (inchiesta sulla strage del 2 agosto 1980), già consulente della Procura di Brescia (inchiesta sulla strage del 28 maggio 1974) e dell’Archivio storico del Senato della Repubblica. Tra le sue pubblicazioni: L’anima nera della Repubblica (Laterza 2013); Guerriglia partigiana a Roma (Odradek 2017); Gli uomini di Mussolini (Einaudi 2018) e L’Italia di Piazza Fontana (Einaudi 2020).

ANDREA ZANNINI

Andrea Zannini è docente di Storia moderna presso l’Università di Udine. Si è occupato di storia sociale, economica e demografica della Repubblica di Venezia e ha contribuito alla Storia di Venezia della Treccani. Tra le sue pubblicazioni: Venezia città aperta (Marcianum, 2009), Didattica della storia. Manuale per la formazione degli insegnanti (Mondadori, 2009), Storia minima d’Europa. Dal Neolitico a oggi (il Mulino, 2019²).