Il margine, di per sé, implica sempre l’esistenza di un centro. Ma tanto più quest’ultimo ha una sua connotazione certa e conosciuta, quanto più il margine è invece indefinito, vago, sfumato, fino a diventare altro se non alternativo. Il margine ha sempre una sua estensione, ma è di difficile collocazione; il suo essere lontano dal centrospesso lo porta a sovrapporsi ad altro, confondendosi con periferia, confine, limite, soglia, frontiera.Il margine, più che uno stato è una condizione, e se è un luogo è il luogo della resistenza, dell’ignoto, della ricerca, del possibile e del cambiamento. Multiverso, nel suo dodicesimo numero, si propone di indagare questo concetto di margine attraverso una lettura multidisciplinare e multilinguaggio per coglierne significato e potenzialità.

VOCI

Pierpaolo Mittica, fotografo umanista
L’incontro di Pierpaolo Mittica, fotografo umanista come lui stesso si definisce, con gli studenti universitari sui suoi ormai decennali reportage da Cernobyl è stata l’occasione per Multiverso per porgli alcune domande sul suo lavoro documentale su tematiche sociali e ambientali.La …
La Paesologia disciplina indispensabile ma inesistente. Incontro con Franco Arminio
«Quasi tutti i giorni vado in giro per i paesi, vado a vedere che aria tira, a che punto è la loro salute e la loro malattia. Vado per vedere un paese, ma alla fine è il paese che mi …
Amazzonia, il verde e l’oro. Incontro con Márcia Theóphilo
«Dentro di me, io mi sento il testimone della foresta. L’ho vista quando ero piccola e ho visto come è stata distrutta in meno di sessant’anni. Prima era così forte che anche se arrivavano i grandi imprenditori con l’audacia del …

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